Buone notizie per il nostro caro blog: da oggi, iniziamo a parlare più spesso di copywriting, scrittura creativa e pubblicitaria, ma anche di blogging e social media strategy; per dare il giusto spazio a tutte le materie affrontate a scuola e integrare gli argomenti discussi con qualche curiosità in più.
Inauguro l’evento, quindi, con la tendenza del momento che anima tanti dei nostri diskoli social-appassionati: Pinterest. Nome frutto, per così dire, di una “macedonia”, un mix, tra “pin” (pinboard, lavagna, bacheca) e “interest” (interesse, hobby). La scelta sembra ben pensata, nella sua semplicità, con riferimenti allusivi e non troppo espliciti alla raison d’être di ogni buon social network: unire gli utenti accomunati da interessi simili in diverse “tribù” – come le definirebbe il sociologo francese M. Maffesoli – e permettere loro di interagire facilmente con più persone possibili. È finita da tempo l’era delle fedelissime confraternite limitate, insomma, l’esclusività sembra non appartenere alle nuove generazioni.
Tra i “pinterettiani” c’è anche chi unisce l’utile al dilettevole e intravede nel mezzo non solo i pregi dell’utilizzo standard “pre-confezionato”, ma anche un’opportunità per adattare le nuove tecnologie alle proprie necessità. Ecco che da una “board” nascono portfolio a non finire che integrano le presentazioni dei più comuni portali professionali. A testimoniare, in sostanza, che un mestiere può non essere solo un lavoro, ma anche e soprattutto un interesse, un divertimento. Sfido chiunque (clienti, capi e colleghi) a dubitare davanti ad apprendisti appassionati dichiarati.
Social-star da citare ne esistono a non finire. Tra i più attuali “Willwoosh“, un giovane autodidatta che grazie a un semplice canale su YouTube è arrivato al cinema, alla radio e a conquistare, quasi alla velocità della luce, un programma tutto suo niente di meno che su Radio Deejay.
È il momento di inventare, non solo di usare e gettare, e i mezzi lo consentono: diamoci da fare!
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