La storia indefinita del Times New Roman.

Un font, e che carattere. Il Times New Roman è famoso, economico e leggibile. È utilizzato nella carta e oggi soprattutto nel web. Nei primi anni Novanta, infatti, diventa carattere di default di Microsoft Windows e ora lo trovi anche quando scrivi una mail in casa Google.
Ma torniamo indietro nel tempo, alla nascita del Times New Roman.
Il suo debutto avviene nel 1932 sulle pagine del quotidiano londinese The Times con la firma del famoso tipografo Stanley Morison. All’alba di questo successo, però, sorge anche qualche dubbio sull’autenticità dell’ideatore.
Il primo a porsi qualche domanda è il tipografo canadese Gerald Giampa, quando nel 1987 porta alla luce il Numero 54. Questo progetto, lasciato incompiuto dall’autore, è di William Starling Burgess, il quale nel 1904 scrisse alla sezione statunitense della Lanston Monotype Corporation perché creasse un carattere secondo sue indicazioni.
Possibile che Burgess, un designer di barche e architetto navale, abbia ideato il Times New Roman? Per Giampa sì: egli nota subito la somiglianza del carattere di Burgess con quello attribuito a Morison.
Plagio o semplice trasposizione? Pare che questo dubbio non avrà mai fine: il cantiere navale di Burgess venne distrutto nel 1918 da un incendio, l’ufficio della Monotype di Londra venne colpito da una bomba tedesca nel ’41 e una piena travolse la casa di Giampa e le prove raccolte negli archivi della Lanston Monotype.
Siano scherzi del destino o di carattere, sta di fatto che ancora oggi la storia indefinita del Times New Roman lascia il segno anche nel sito del The Times, che divide il merito per l’esistenza del suo font a Stanley Morison per la creazione, a Victor Lardent per il disegno di alcune bozze e “forse” a William Starling Burgess per l’idea.

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