I social network attirano i lettori più delle home page.
Siamo sempre stati abituati a leggere le notizie in prima pagina per poi approfondire gli argomenti che ci interessano nelle pagine successive. Questo vale sia per la carta stampata, sia per il web, che a grande velocità sostituisce giornali e riviste con i suoi magazine on line, portali di informazioni o siti web che trattano temi specifici.
Il tempo scorre, innovazione e cambiamento non si fermano; talvolta rivoluzionano quegli schemi che ci sembravano imprescindibili e che oggi devono cedere il posto a qualcosa di nuovo, più utile e immediato. È il caso della home page, che pare sia prossima alla pensione per lasciare spazio ai social network e alle aree news, dove le notizie viaggiano in tempo reale attraverso i canali più seguiti dalla maggior parte degli utenti.
Ebbene i dati lo confermano: un rapporto interno sull’innovazione, commissionato dal quotidiano The New York Times, rivela il calo dei visitatori verso la home page e il progressivo aumento dei voraci lettori delle informazioni condivise e dibattute sui social network. Una situazione che non riguarda soltanto il quotidiano statunitense, ma l’intero pianeta, cartaceo e digitale.
Una considerazione su questo andamento? I comunicatori dovranno fare una maggiore attenzione sul loro metodo di lavoro. I professionisti che gestiscono quotidiani, blog, siti aziendali, portali e altri spazi digitali, infatti, dovranno attenersi alle tendenze attuali e partecipare alla propria community (o almeno considerarla), gestire in modo efficace le fan page e le conversazioni in cui sono citati, ispezionare il web in tutti i suoi link (un aiuto importante per velocizzare le ricerche è fornito da Google).
È ai lettori che i comunicatori vogliono rivolgersi, ed è quindi a loro che dovranno offrire il servizio che richiedono, dove ne possono usufruire più comodamente.
“La pagina di atterraggio non saranno più la home page ma le singole news, che dovranno contenere tutte le informazioni per catturare l’utente in una più completa navigazione alla scoperta del resto […] il potere di canalizzare l’informazione sarà sempre più in mano delle persone che, attraverso la conversazione e la condivisione, indirizzeranno il loro seguito verso quello che riterranno rilevante” (Riccardo Scandellari, da skande.com)
Ecco allora che torna il messaggio, sempre attuale, del Cluetrain Manifesto (torvi qui la traduzione delle 95 tesi)
“I mercati sono conversazioni. I mercati sono fatti di esseri umani, non di segmenti demografici.”
Secondo Dean Baquest (oggi al vertice del quotidiano The New York Times) e il suo team le possibili soluzioni per rimediare all’evidente calo del traffico verso la home page sono:
- rispolverare l’archivio e ri-promuovere vecchi post (il contrario del sistema news, insomma)
- sfruttare i quiz per incrementare le visite attraverso curiosità e passatempi
“This contrast helps illustrate one of the biggest obstacles to our digital success,” dice il report “we have a tendency to pour resources into big one-time fixes needed to create them, and overlook the less glamorous work of creating tools, templates and permanent fixes…”
- essere più social e utilizzare i canali nel modo più efficace (in altre parole, seguire le tendenze)
- fornire agli utenti strumenti per la personalizzazione dei contenuti (un esempio è Flipboard)
- trovare il metodo più semplice perché i lettori seguano e condividano le notizie (utilizzare i tag, ad esempio)
E come affermano gli autori del rapporto
“every day we wait, we fall further behind our competitors”.
One thought on “Home page? Parliamone.”